Alberto Pepe, fotografo e designer classe ’84, fondatore del marchio di abbigliamento streetwear Southfresh cloth.thing, documenta da diversi anni i licheni presenti sulla pietra della sua terra d’origine, il Salento. Gli esiti fotografici sono la chiave di volta di un percorso creativo finalizzato alla produzione di pattern, leitmotiv di un iter progettuale che li rende protagonisti su varie tipologie di tessuti. Camouflage tonali dal forte impatto visivo, diventano il tratto distintivo dei capi esclusivi di abbigliamento Southfresh. (Danilo Rutigliano X mostra “Pietra Viva” di Alberto Pepe – Viavai project 2018)
I LICHENI sono degli organismi che derivano da una SIMBIOSI.
I due individui coinvolti in questa simbiosi hanno BISOGNO NECESSARIAMENTE L’ UNO DELL’ ALTRO e sono: UN’ALGA, che in sostanza è “un’antenata di una pianta” ed è un organismo autotrofo, cioè che riesce a trasformare delle sostanze inorganiche in sostanze organiche.
Ed UN FUNGO, che invece è eterotrofo ed haquindi bisogno dei composti organici che gli da l’alga, che in cambio riceve sali minerali, acqua e protezione dalle intemperie.
La forma dei licheni si chiama TALLO, ed il nome lichene (che ha origine greca) deriva proprio da questa forma schiacciata del tallo. Nel significato di questa parola c’è anche il fatto che non ha radici, fusto e foglie.
Le particolari forme gialle sono degli “apoteci” ossia dei corpi fruttiferi all’interno dei quali il fungo mette le sue spore, e cosi’ avviene la loro riproduzione sessuale. Dopo la germinazione poi il fungo deve incontrare un’altra alga per dare vita al nuovo tallo di un nuovo lichene. Intorno alle macchioline gialle c’è spesso un contorno nero che si chiama IPOTALLO, una zona senza alghe ma con solo funghi, che proteggono le alghe interne e vanno a cercare altre alghe accrescendosi in maniera centrifuga.
Per la loro crescita hanno bisogno essenzialmente di 3 fattori
- Luce
- Acqua
- Aria
Venivano usati dagli antichi Egizi come coloranti.
I colori che vanno dall’arancione al rosso, al giallo, al bianco, grigio, nero e verde, sono dovuti ai loro acidi lichenici.
Ci mettono tanto tempo ad accrescersi ma sono molto longevi, durano fino a 300 anni, e sono degli importanti BIOINDICATORI.
Assorbono lo smog e non riescono a smaltirlo. Quindi l’assenza di licheni è un indice di degrado.
Non sono organismi parassiti, e utilizzano le superfici solo come appoggio su cui vivere, senza succhiarne la linfa e sottrarre nutrimento.
Il tallo lichenico, sulla base della forma e delle modalità di adesione al substrato, può assumere differenti morfologie:
- crostoso, è un tallo appiattito e strettamente aderente al substrato.[1] La superficie può essere continua, polverosa o divisa in aree poligonali, dette areole
- foglioso, in cui il tallo è costituito da lamine che crescono in direzione parallela rispetto al substrato. Sono ancorati al substrato mediante piccoli fasci di ife dette rizine.
- fruticoso, in cui il tallo si sviluppa in verticale rispetto al substrato e tende a ramificarsi in varie direzioni. L’adesione al substrato è limitata alla sola porzione basale.
- composto, in cui il tallo è in parte parallelo al substrato e in parte si sviluppa in modo perpendicolare rispetto al substrato. Alcuni autori lo definiscono un’unione di un tallo fruticoso con uno crostoso o foglioso.
Con il tempo, i licheni tendono a colonizzare la superficie su cui si trovano. Vegetano su una ampia varietà di substrati: grazie alla simbiosi possono convertire in nutrimento materiale inorganico e possono anche utilizzare l’azoto presente nell’aria (grazie ai cianobatteri). Un’ulteriore classificazione dei licheni è : Licheni rupicoli (crescono sulle rocce) Licheni terricoli (crescono sul terreno) Licheni corticicoli (crescono sulla corteccia degli alberi) Licheni lignicoli (crescono sul legno in decomposizione) Licheni muscicoli (crescono sul muschio) Licheni foliicoli (crescono su foglie di piante sempreverdi)
I licheni sono caratterizzati da una crescita estremamente lenta, da pochi centimetri a pochi millimetri all’anno
I primi pattern LICHENI che abbiamo inserito nelle nostre collezioni, come l’ OFSCAMO , YFSCAMO, GFSCAMO rientrano nella categoria del “Flecktarn camouflage” e sono basati in particolar modo sulla ricerca delle prime due tipologie di talli, ma il nostro archivio vanta migliaia di riferimenti, raccolti personalmente da Alberto Angelo Pepe in giro per l’Italia, su svariate tipologie di talli lichenici.